Comincio con una piccola premessa. Il post pubblicato su questo blog verso la fine di ottobre, leggete qui, raccontava le mie simpatiche peripezie avute con le Poste Italiane in merito alla spedizione di un Pacco per mezzo corriere assicurato. Siccome molti mi chiedono e sono interessati alla fine della storia, allora ecco per voi il continuo. Perchè non è mica finita è!? Sia chiaro!
Qui la storia sta assumendo i connotati di una saga ad episodi tipo half life 2 episode. mmmh...in effetti una storyboard potrei presentarla alla Valve, ma questa è un'altra storia, sto divagando. torniamo a noi!
Alla fine di Ottobre, come ricorderete, rispedisco di nuovo i documenti richiesti ed una lettera di spiegazione per l'impiegata dell'ufficio "competente" dove le spiego che la famosa denuncia che il negozio doveva fare in realtà è sostituita da una regolarissima autocertificazione. Passano due settimane (unità temporale minima quando si ha che fare con Poste Italiane) e mi viene praticamente rispedito la stessa lettera in cui mi viene richiesto di presentare i soliti documenti altrimenti pratica chiusa. Dopo un'abbondante serie di imprecazioni verso l'amato ufficio sempre meno "competente" vado all'ufficio postale di zona, dove ci sono persone normali con cui parlare, spiego la cosa e la direttrice prende contatti con la responsabile della mia pratica a Roma e cerca di capire come venir fuori da questo clamoroso empasse. Dopo diversi giorni la direttrice dell'ufficio postale mi dice che è riuscita a farsi spiegare che la denunicia in effetti la devo fare io e non il destinatario. Resto allibito (per non dire altro) e vado dai carabinieri a farmi fare sta denuncia. Cioè ma avete capito bene? In base a chi chiamate ed a seconda con chi parlare all'interno di Poste vi verrà detta una cosa diversa, vi verrà data una diversa informazione. E' tipo caccia al tesoro: per avere la soluzione devi trovare molti indizi.
Insomma appena posso mi reco dai caramba e chiedo di fare la denunicia. Il maresciallo prima si mette a ridere per la cosa alquanto bizzarra, poi capisce la mia situazione ed impietosito (credo) decide di fare sta cosa. Il giorno successivo ritorno in posta consegno ed il tutto viene spedito al "pessimo" Ufficio in-Competente di Roma. Era il 14 novembre.
Dopo due-tre giorni mi richiama da direttrice dell'ufficio postale di zona e mi informa che l'ufficio "incompetente" di Roma ha passato la pratica all'ufficio assicurazioni. Alè! Evvai! Un altro ufficio! mamma mia, non ne veniano più fuori! La Direttrice si affretta a rassicurarmi e mi dice: ma no tranquillo l'ufficio assicurazione deve solo emettere l'assegno per la liquidazione (di importo X perchè ovviamente nessuno sa niente) ed entro trenta giorni ti arriverà l'assegno. La mia risposta è stata: Ah! Ah! Ah! Ci credo quando lo vedo. Siete credibili come la neve in agosto!
Attendere prego il trascorrere dei trenta giorni lavorativi (6 settimane) ... ma lavorativi per chi? la domanda rimarrà senza risposta.
Il 22 dicembre decido di fare un timido tentativo per sapere a che punto erano arrivati. Faccio il numero verde e chiamo il call center, detto all'operatore il numero della mia pratica e chiedo di conoscere l'attuale stato della pratica. Attimo di attesa, la tensione sale, forse questa volta è preparato...mi dice: a noi risulta chiusa in settembre. Taaa-Daaa!!! come volevasi dimostrare. non sono neanche aggiornati sullo stato della pratica. saluto l'operaote con un "fa lo stesso" e riattacco. Speriamo nel 2008.
Alla prossima.
Qui la storia sta assumendo i connotati di una saga ad episodi tipo half life 2 episode. mmmh...in effetti una storyboard potrei presentarla alla Valve, ma questa è un'altra storia, sto divagando. torniamo a noi!
Alla fine di Ottobre, come ricorderete, rispedisco di nuovo i documenti richiesti ed una lettera di spiegazione per l'impiegata dell'ufficio "competente" dove le spiego che la famosa denuncia che il negozio doveva fare in realtà è sostituita da una regolarissima autocertificazione. Passano due settimane (unità temporale minima quando si ha che fare con Poste Italiane) e mi viene praticamente rispedito la stessa lettera in cui mi viene richiesto di presentare i soliti documenti altrimenti pratica chiusa. Dopo un'abbondante serie di imprecazioni verso l'amato ufficio sempre meno "competente" vado all'ufficio postale di zona, dove ci sono persone normali con cui parlare, spiego la cosa e la direttrice prende contatti con la responsabile della mia pratica a Roma e cerca di capire come venir fuori da questo clamoroso empasse. Dopo diversi giorni la direttrice dell'ufficio postale mi dice che è riuscita a farsi spiegare che la denunicia in effetti la devo fare io e non il destinatario. Resto allibito (per non dire altro) e vado dai carabinieri a farmi fare sta denuncia. Cioè ma avete capito bene? In base a chi chiamate ed a seconda con chi parlare all'interno di Poste vi verrà detta una cosa diversa, vi verrà data una diversa informazione. E' tipo caccia al tesoro: per avere la soluzione devi trovare molti indizi.
Insomma appena posso mi reco dai caramba e chiedo di fare la denunicia. Il maresciallo prima si mette a ridere per la cosa alquanto bizzarra, poi capisce la mia situazione ed impietosito (credo) decide di fare sta cosa. Il giorno successivo ritorno in posta consegno ed il tutto viene spedito al "pessimo" Ufficio in-Competente di Roma. Era il 14 novembre.
Dopo due-tre giorni mi richiama da direttrice dell'ufficio postale di zona e mi informa che l'ufficio "incompetente" di Roma ha passato la pratica all'ufficio assicurazioni. Alè! Evvai! Un altro ufficio! mamma mia, non ne veniano più fuori! La Direttrice si affretta a rassicurarmi e mi dice: ma no tranquillo l'ufficio assicurazione deve solo emettere l'assegno per la liquidazione (di importo X perchè ovviamente nessuno sa niente) ed entro trenta giorni ti arriverà l'assegno. La mia risposta è stata: Ah! Ah! Ah! Ci credo quando lo vedo. Siete credibili come la neve in agosto!
Attendere prego il trascorrere dei trenta giorni lavorativi (6 settimane) ... ma lavorativi per chi? la domanda rimarrà senza risposta.
Il 22 dicembre decido di fare un timido tentativo per sapere a che punto erano arrivati. Faccio il numero verde e chiamo il call center, detto all'operatore il numero della mia pratica e chiedo di conoscere l'attuale stato della pratica. Attimo di attesa, la tensione sale, forse questa volta è preparato...mi dice: a noi risulta chiusa in settembre. Taaa-Daaa!!! come volevasi dimostrare. non sono neanche aggiornati sullo stato della pratica. saluto l'operaote con un "fa lo stesso" e riattacco. Speriamo nel 2008.
Alla prossima.
4 commenti:
Porca vacca sembra incredibile!!
Comunque sono dell´idea che non bisognerebbe far cadere la cosa in questo modo. Non solo devi avere il rimborso che ti spetta, ma, cosa non da poco, non hai utilizzato il tuo PC per parecchi mesi e tutti sappiamo quanto si svaluti un PC nel tempo. Inoltre hai perso un sacco di tempo, che dovrebbe esserti rimborsato. Insomma, IO mi rivolgerei ad un avvocato. Del resto chiedere non costa nulla: puoi esporre la questione ad un legale e vedere cosa ti dice (e quanto ti chiede!!). Tra l´altro potrebbe essere un caso interessante per un avvocato, perché potrebbe anche costituire un precedente e, quindi, la possibilitá di farsi un po´di pubblicitá.
in bocca al lupo!
PS: tra l´altro ne conosco uno di nome stefano e che porta il mio stesso cognome... ^___^
gli avvocati non m'ispirano fiducia, soprattutto se non li conosci. li vedo tipo iene che aspettano che i leoni finiscano di banchettare con la loro preda per poi prendere quel poco che è rimasto. :-D cmq mesi orsono un tentativo l'avevo fatto e l'unico legale che contattai mi disse molto francamente che non ne valeva la pena perchè per cause sotto i 5 mila euro (se non ricordo male) si va davanti al giudice di pace nella zona dell'accusato, in questo caso a roma. ergo mi dovevo prendere un avvocato di roma che seguisse la cosa...molto costosa credo. però con tutta sincerità poi non ho approfondito la questione un pò per pigrizia, un pò perchè non volevo rimetterci ancora di più. attenderò pazientemente l'evolversi della questione....
secondo me hai fatto la scelta più sensata. potevi farti prendere dall'impeto della collera ed andare per avvocati, ma poi ti saresti scontrato contro una struttura burocratica enorme che avrebbe portato avanti una cosa chissà per quanto, tanto loro possono farlo, ti avrebbero portato allo sfinimento e non solo psicologico ma anche finanziario. meglio sempre conciliare finchè si può, portare a casa qualcosa in tempi relativamente brevi ed evitare lo scontro diretto. secondo me alla fine sarai ripagato...però con i loro tempi. lasciatelo dire da uno che ha avuto a che fare con Alitalia ed andando per avvocati ho solo perso tempo, soldi e non so che altro. alla fine il rimborso è stato poca cosa...morale della favola ci ho rimesso.
tieni botta rampo!! la cosa oramia è kafkiana! Cioffrirai una birra quando tutto andrà in porto, ma mi sa che moriremo di sete prima :(
Consolati...pensa a chi ha messo i soldi in posta...sono anni che cerco di convincere la morosa a toglieli di lì..secondo me è meglio sotto al materasso :)
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